Quarto livello di coscienza Inca
In questi giorni sto studiando il libro di Elizabeth B. Jenkins “INCA: il quarto livello di consapevolezza”, un libro che mi sta facendo riflettere molto.
La cultura andina dei Q’eros è basata su una mistica molto essenziale.
Sono felice di essere entrato in contatto con questi insegnamenti. Grazie a questa essenzialità sono decontestualizzabili e applicabili anche nel nostro contesto occidentale, se vogliamo. Ciò non significa prendere le distanze dalla nostra radice spirituale, ma anzi avere una chiave per potervi accedere in maniera più diretta.
Detto ciò però, sento l’esigenza di parlarvi, spero in maniera veloce, del sistema andino dei livelli di coscienza, visto che oggi ho scritto in maniera criptica al riguardo sui social. Vorrei comunque che capiste che le cose vanno sperimentate e vissute affinché possano essere comprese. Ero già in possesso di questa conoscenza, ma solo in questi giorni, quando per l’ennesima volta l’ho incontrata sul mio cammino sono riuscito un po’ di più a comprenderla. Ma vediamo insieme.
Allora secondo i Q’eros esistono sette livelli secondo cui la nostra coscienza si evolve ed espande, sette livelli si sviluppano in maniera similare al percorso evolutivo dell’essere umano dalla nascita alla morte. Inoltre, questi livelli integrano l’essere umano in un macrocosmo che a sua volta si sviluppa secondo tale schema.
Devo dire che non amo molto gli schemi, perché li trovo rigidi, ma non posso negare che, con un’osservazione oggettiva, quanto viene detto è inconfutabile.
Primo livello Ayllu
Ayllu è la famiglia ed è quel livello energetico che ci permette di vibrare in connessione con la nostra famiglia, il villaggio e lo spirito della Montagna del posto. E’ il gruppo di interazione più piccolo che ci sia.
Secondo livello Laqta
Laqta significa città. In questo caso siamo in grado di entrare in risonanza con un gruppo un po’ più ampio di esseri viventi che è quello di una città, un piccolo gruppo di villaggi.
Terzo livello Suyu
Suyu significa regione. A questo livello abbiamo una coscienza di identità nazionale (si tratta infatti di regione o nazione). Significa che ci riconosciamo all’interno di un gruppo ancora più ampio in uno spazio geografico. Per capirci è riconoscersi come Italiani.
Questo è il livello di coscienza più comunemente sviluppato sul pianeta. E’ però un livello che gli andini identificano con l’adolescenza. Non c’è giudizio in questo dal loro punto di vista, in quanto non c’è giusto o sbagliato, è una fase dell’evoluzione della coscienza, tutti prima o poi si deve passare di li.
Ma perché la identificano con l’adolescenza?
Perché, come nell’adolescenza, la caratteristica di questo livello è il conflitto. Stiamo combattendo per affermare la nostra identità, come un qualsiasi bravo adolescente deve fare. Stiamo cercando di capire chi siamo e quali siano i nostri limiti, il nostro spazio e potere. Il modo per sperimentare tutto ciò è attraverso il conflitto e la guerra. Ma attenzione, se il conflitto a livello nazionale è fatto con le armi, all’interno di ognuno di noi lo esprimiamo attraverso la rabbia, l’aggressività, la sottomissione, l’espressione di una verità superiore a discapito di quella dell’altro e così via. Siamo, cioè, incentrati su noi stessi, sul nostro egocentrismo e egoismo.
In poche parole, questo livello di coscienza è caratterizzato dall’immatura reazione a un qualcosa che viene percepito come minaccia. La paura è l’emozione primaria di questo stato di coscienza, sviluppata dalla relazione vittima/carnefice.
Tutto è incentrato sulla polarità “combatti o fuggi”, “uccidere o essere uccisi”, “mangiare o farsi mangiare”, sia in maniera concreta che simbolica. E’ su questo piano infatti che viviamo paura, avidità, gelosia, vergogna, rabbia, arroganza e inganno proprio per sperimentarle, conoscerle e poterle poi superare o trasformare successivamente.
Ma per fortuna i Q’eros ci insegnano che è solo una fase del processo e, per quanto possa essere lungo, non ci si può bloccare lì, esattamente come un ragazzo non può rimanere per sempre adolescente.
Quarto Livello Teqse
Teqse significa globale. Questo è il livello di coscienza che secondo gli andini identifica la maturità. A livello energetico l’essere umano che ha raggiunto il quarto livello riesce a entrare in connessione con quegli Apu (spiriti) che sono presenti per chiunque, sono Padre Sole, Padre Vento, Mamma Terra e Mamma Acqua. Essere consapevoli della loro presenza non significa però saperci entrare in relazione.
Se al terzo livello manifestiamo tutte queste energie pesanti, è nel quarto che impariamo a diventare responsabili per noi e gli altri. E’ infatti l’adulto che si deve prendere cura del ragazzino, non viceversa. Ecco che i maestri Q’eros sviluppano un modo per tenere pulito il pianeta da queste energie pesanti, ovvero mangiarle e digerirle. Non è questo il luogo dove spiegare questa pratica, ma vi dico solo che è ciò che compie la Pachamama (Madre Terra) tutti i giorni sia sul piano fisico che energetico. Infatti lei con amorevole cura si nutre di tutti gli scarti (pensiamo al concime che è sostanza fecale) per trasformarli in nutrienti. Avete mai visto una mamma che si prende cura del suo cucciolo? Lo pulisce, lo nutre… noi ovviamente usiamo salviette e quant’altro ma un animale usa la bocca e la lingua. La Pachamama fa lo stesso.
I maestri di quarto livello fanno altrettanto. A livello energetico si assumono la responsabilità di tenere pulito, raccogliere le energie pesanti, “mangiarle, digerirle” per rimettere in circolo energia sottile, in uno scambio reciproco che è ayni.
A questo livello troviamo persone che sono riuscite a compiere una trasformazione alchemica (per fare un paragone con le nostre tradizioni) che gli permette di controllare gli impulsi e vivere sviluppando amore e fiducia. Sono persone sincere, altruiste, gentili e autenticamente generose.
Questo livello è caratterizzato dall’unione, ecco perché globale. Non si è spinti da interessi personali, non si vuole prevalere sull’altro, ma si ritiene importante sviluppare la cooperazione e l’unione. Quando si dice siamo uno credo ci si riferisca a questo livello di coscienza, se realmente compreso e padroneggiato.
Secondo i Q’eros esistono poi altri tre livelli che, però al momento, non sono raggiunti dalle persone in vita. In passato, nella storia dell’umanità, si sono verificate persone che hanno raggiunto almeno il quinto e sesto livello di coscienza.
Quinto sesto e settimo livello
Questi tre livelli sono: il quinto Inca Mallku /Nust’A (coloro che sono in grado di vibrare in armonia col sistema solare), il sesto Sapa Inca/ Sapa Qoya (coloro che vibrano in armonia con la Via Lattea) e il settimo Tayatanchis Ranti (coloro che vibrano in armonia con l’intero universo – Dio in Terra).
Conclusione
Certo, probabilmente questo schema non vi dirà niente di nuovo, non sono i primi ne gli ultimi a parlare di un’evoluzione della coscienza, ma io lo trovo estremamente pragmatico. Oggettivamente è impossibile non riconoscersi nel terzo livello di coscienza, però io mi sono anche stufato di starci e, anche se con gran fatica, voglio allenarmi per poter passare oltre, anche se mi sembra estremamente difficile. Cosa dite non sarebbe auspicabile vivere in un mondo non più dettato da leggi di conflitto? L’unico modo, a mio avviso, è lavorare su noi stessi, che è già estremamente difficile. Devo dirvi che poco dopo che ho deciso di esercitarmi per evolvere, l’universo sembra avermi messo subito alla prova… è davvero difficile non incazzarsi! Ma sono un testone, ce la voglio fare. Non arrendetevi mai!