Il risveglio

Il risveglio“Ho sognato che ero sveglio e mi sono svegliato per ritrovarmi addormentato.”

Condividendo le parole di Stan Laurel voglio raccontarti cosa per me è un Risvegliato.

Lo faccio perché sempre più persone mi raccontano di esperienze al limite dell’assurdo che stanno vivendo in questo particolare momento storico.

Risvegliato:

E’ metafora di chi è andato oltre l’illusione.
Quel sogno “desto” di cui parla Laurel.
E’ , quindi, colui che si accorge di questo meccanismo e aprendo gli occhi, se ne distacca.

Ti ricordi Matrix? Ottimo, è proprio quello.

Ma se fosse così semplice…
E invece emerge un problema:
ti sei veramente svegliato, oppure stai solo sognando di esserlo?

Vuoi sapere come fare a capirlo?

Te lo dico subito:

Se ti ritrovi a:
– fomentare una separatività tra bene e male, tra risvegliati e caproni
– imporre la tua verità agli altri, con l’intento di salvarli dal male (per te)
– E se ti ritieni superiore o migliore di loro in quanto risvegliato e loro coglioni/caproni

Mmmm temo tu stia ancora dormendo.
Non ho certezze, ma credo questo:

Socrate, esempio di maestro risvegliato, diceva: “So di non sapere“.

Un Risvegliato non imporrà mai la propria visione. E’ consapevole che ogni persona ha la sua strada da percorrere e i suoi tempi di risveglio.
Non pretende dai “caproni” che si diano una mossa (per il proprio tornaconto).
E soprattutto, non si ritiene superiore o migliore degli altri. Riconosce però la propria diversità e unicità, rispettando quella degli altri.
Avendo riconosciuto la separatività della dualità, vi va oltre manifestando inclusività, rispetto e integrazione.

Bene, se a oggi, hai vissuto dinamiche di questo tipo, non dargli peso, ridimensionale.
Se, invece, le hai manifestate… ti invito a riflettere e a sperimentare un po’ di inclusività e compassione.
Non sai mai chi hai di fronte, ciò che ritieni un caprone, potrebbe non esserlo!

Questi sono i miei personali 2cent.
Manifestare se stessi significa non lasciarsi intrappolare dal giudizio altrui e sentirsi liberi di percorrere la propria via con i propri tempi.

Tu cosa ne pensi?
Sarò felice di leggerti nei commenti.
Valerio Folloni

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