Quando il passato non ti libera

“L’energia negativa ce l’ho sul cordone ombelicale. Fa male, crea dolore e mi sono rotta le palle di questa situazione. Tra l’altro, quando pensavo di aver risolto, bam! Si era sbloccato anche il lavoro.
Ora di nuovo tutto fermo.”
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Quando il passato non ti liberaCosì mi risponde Paola, una counselor libera professionista, separata con una figlia, mentre parliamo del suo cordone energetico negativo.
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Paola ama aiutare le persone col suo lavoro, ma ora è lei ad aver bisogno.
Si sente in un circolo vizioso dal quale non riesce a uscire.
Ha un sospeso economico col suo ex.
Un tira e molla emotivo che le pesa sulla testa come la spada di Damocle.
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Per questo parliamo di cordoni energetici negativi.
Ovvero, quei cordoni che continuano ad alimentare relazioni disfunzionali con persone del nostro passato.
Cordoni che ci fanno piombare in una stasi profonda, alimentandosi di rabbia e frustrazione.
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Paola per sentirsi di nuovo libera e capace di aiutare nella sua professione, ha bisogno di lasciare andare.
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Ti racconto questo perché
quando nella tua professione ti senti bloccato in una stasi profonda, incapace di esprimere il tuo valore, potresti non comprendere dove si è originato il problema.
E’ naturale, per quanto tu possa essere competente, a volte serve una visione altra che ti elevi oltre le nuvole per mostrarti la via da percorrere.
A volte semplicemente cerchi la soluzione al tuo problema nel luogo sbagliato.
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Spesso pensiamo la nostra vita a compartimenti stagni: i problemi del lavoro rimangono nella sfera del lavoro, quelli personali nella vita privata.
Ma non è così, è una illusione.
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Le energie si muovono in un unico flusso dentro e fuori di noi, in ogni settore della nostra vita indistintamente.
Per questo a volte ci portiamo il lavoro a casa, senza riuscire a staccare.
O qualocosa di personale al lavoro, percependoci stanchi e incapaci.
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Paola ha bisogno di lasciare andare il passato.
Ciò che è stato, per ritrovare se stessa e la sua piena energia.
Lo ha già provato e sa che è così.
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Ma la domanda allora è:
Come si fa a lasciare andare?
E’ al contempo semplice e complesso.
Tu lo sai fare?
Raccontamelo nei commenti.
Valerio Folloni

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