Natale è alle porte
Ormai Natale è alle porte
e per me non sarà più lo stesso.
.
L’anno scorso è cambiato tutto.
.
In questi giorni riflettevo,
con un po’ di malinconia,
di come tutto cambia.
.
L’anno scorso,
alla Vigilia,
è successo qualcosa
che mi ha lasciato
un segno indelebile.
Ringrazio sempre il mio sesto senso!
Mia zia stava male.
È stato il primo anno
in cui non abbiamo
festeggiato assieme.
E se non fosse stato per me,
forse se ne sarebbe andata
proprio quel giorno.
.
La tradizione voleva che,
sin da bambini,
si festeggiasse la Vigilia
a casa dei nonni
e poi di mia zia,
tutti assieme.
.
Io arrivavo là prima
un po’ per aiutare,
un po’ per l’emozione
che mi tradiva.
Era per me la festa più bella.
La tavola imbandita,
mia zia non si risparmiava mai
coi piatti di pesce.
Poi i regali in salotto,
che negli ultimi anni
comprendevano i regali
anche per Maika, il mio cane.
Adorava strappare la carta
dai suoi regali.
Ricordo che,
come un bambino,
correva verso i regali
annusandoli febbricitante,
curiosa di individuare i suoi.
.
Tutto cambia.
Prima se ne sono andati i nonni.
Poi la Maika
e infine mia zia.
.
Non è più la stessa cosa.
E mentre scrivo,
in preda alla commozione,
comprendo quanto dolore
mi porto dentro.
.
In queste settimane
ho atteso questo momento.
Lo vivo in maniera un po’ traumatica.
Ricordando quegli ultimi momenti.
.
Mi sento invecchiare.
Col passare del tempo,
nulla è più come prima.
I momenti lasciano il posto ai ricordi.
.
So però che non è finita.
È una porta che si chiude
per lasciare posto al nuovo.
Ciò che questo tempo ci invita a fare.
Nuove tradizioni verranno costruite.
Nuove emozioni vissute,
senza dimenticare ciò che è stato.
Mi prendo il mio tempo
per farlo e
per augurarti un felice Natale.
.
Ricorda:
è naturale soffrire per quello che non c’è più.
Ma non farti trascinare giù.
Tutto passa,
si trasforma.
Arriverà nuova luce,
nuova gioia nella nostra vita.
Permettitelo.
Valerio Folloni