Guaritori di Campagna
I Guaritori di Campagna, anche detti segnatori, sono sicuramente le figure autoctone del territorio Italiano più simili allo sciamano.
I Guaritori di Campagna
Come dice il termine stesso, sono individui che, sin dall’antichità, si occupavano della salute nelle campagne. Fuori dai centri abitati, dove la figura del medico non arrivava.
I Guaritori di Campagna usano preghiere e formule segrete per bloccare e regredire il proliferare di diverse malattie che infastidiscono la vita di tutti i giorni: dal Fuoco di Sant’Antonio ai vermi, dalle storte alla paura e così via.
Nella loro storia hanno subito diverse vicissitudini, ma sono giunti fino a noi con una tradizione ininterrotta.
Non tanti anni fa, si pensava che le loro conoscenze sarebbero andate perdute con la memoria degli anziani che popolavano le campagne. Il lascito diventava sempre più difficile all’interno delle famiglie, perché la società, sospinta da una forte identità scientifica, identificava tali pratiche come superstiziose e prive di valore. Sempre più ragazzi, ammaliati dalle conoscenze tecnologiche hanno abbandonato questi antichi saperi alle memorie della terra.
La diffusione di questi antichi saperi
Poi, come in tutte le cose, qualche anno fa ha preso vita una spinta contraria. Una sempre maggior consapevolezza dei limiti della scienza e della tecnologia, unita a un vuoto interiore sempre più difficile da colmare, ha portato a comprendere che non siamo mere “macchine” biologiche e che vi sono domande alle quali la scienza non può rispondere. Cose che tutt’oggi non possono essere spiegate e che vengono etichettate come “spirituali”. Questa ricerca sempre più viva, ha portato a un processo opposto: la massima diffusione di questi antichi saperi, accompagnati dalla paura per una loro perdita.
Spesso l’essere umano si muove guidato da forze duali, sempre portate all’eccesso: dal troppo poco al troppo, o viceversa. Questa corsa all’oro ha prodotto molta confusione e ha “commercializzato” qualcosa che per sua natura è esente dalle leggi di mercato.
Essere Guaritori di Campagna è un dono e allo stesso tempo una missione. E’ qualcosa che non è per tutti, così come non tutti sono medici, meccanici, ingegneri… Ognuno ha dei talenti, delle doti che non sono uguali per tutti. La bibbia dice “non dare le perle ai porci”, significa analizzare e comprendere a chi sto donando il mio sapere antico, se la persona è pronta e degna… ecco perché gli anziani erano così riservati, attenti e a volte, piuttosto che lasciare quei saperi nelle mani sbagliate, se li portavano nella tomba. Con la diffusione si è perso questo aspetto iniziatico di selezione, attesa e impegno. Ma questo è un’aspetto importante e va recuperato.
Le trasformazioni
Come accennavo prima, questi saperi dei Guaritori di Campagna, hanno subito differenti fasi e trasformazioni.
Oggi li conosciamo come strettamente collegate alla religione cattolica, sappiamo che sono preghiere che si rivolgono a Santi, a Gesù Giuseppe e Maria, ma è sempre stato così?
Io nutro ormai da anni la convinzione che tali pratiche avessero un’origine più antica e pagana.
Ho trovato formule simili attuate sia dai druidi, che dai romani o greci. L’invocazione ai Santi è sicuramente qualcosa che è avvenuto successivamente per mantenere viva la tradizione. E’ probabilmente avvenuta una integrazione come è successo in sud america per le popolazioni come i Q’eros. Per permettere la sopravvivenza delle tradizioni locali, le hanno dovute occultare e adattare alla religione cristiana. In realtà, qui da noi, il processo potrebbe essere avvenuto sia con dolore (tutti conosciamo la storia delle persecuzioni), ma anche con un’indole integrativa tipica di un popolo che ha subito diverse influenze culturali.
Questo spiegherebbe perché all’interno della chiesa ci sono pareri discordanti al riguardo: secondo alcuni sono pratiche demoniache, secondo altri un lascito di Gesù e della sua opera di guaritore. In ambito rurale troviamo spesso preti o monaci che coltivano tali conoscenze, non dimentichiamo che nelle biblioteche private del vaticano sono racchiusi saperi inimmaginabili.
C’è un altro aspetto che trovo interessante. La parola Pagano designava, ai tempi dei romani, le persone di campagna che vivevano nei villaggi, persone rozze e volgari. Solo successivamente acquisì un’accezione negativa in quanto fu utilizzato come sinonimo di idolatra. Gli abitanti degli antichi villaggi rurali, erano particolarmente restii a convertirsi al cristianesimo e continuavano a praticare il culto degli dei (fonte). Non vi pare che Guaritori di Campagna sia estremamente connesso alla parola Pagano?
Guaritori di Campagna Sciamani?
Credo che prima di tutto bisogna intendersi su cosa vuol dire sciamani. Se lo sciamano è colui che comunica con gli spiriti, li incorpora e guarisce attraverso di essi, allora possiamo dire che Guaritori di Campagna non è uguale a sciamani. Ciò, però, non è sempre detto. Sicuramente possiamo trovare più analogie con un curandero che non con uno sciamano, ma ciò non significa che tra i vari Guaritori non ve ne fossero alcuni con capacità sciamaniche.
Io penso che lo sciamano, reso tale da determinate capacità, non sia prerogativa di un solo popolo e quindi relegato all’estremo oriente, ma che abbia una diffusione mondiale, anche se con differenti sfumature. Ciò significa che è possibile che persone con doti sciamaniche si siano incarnate anche in Italia, dall’antichità fino ai giorni d’oggi e che siano state iniziate a questi antichi saperi.
In questi ultimi tempi mi sto appassionando allo studio delle ricerche del Prof. Francesco Benozzo che studia la continuità Paleolitica, dove è possibile cogliere una connessione tra tali pratiche e lo sciamanesimo.
Per approfondire
Vi propongo il libro di Antonella Bartolucci di cui ho parlato qui.
E il sito di continuitas dove potete trovare diverso materiale interessante tra cui quello del Prof. Benozzo.
Infine condivido anche “Il Terzo Paesaggio” un progetto radiofonico sull’argomento, in cui sono anche stato intervistato…
Foto tratte da: ilpapaverorossoweb.it e musicameccanica.it